venerdì 19 giugno 2009

Blog anonimi o privati?




“Non c'è nessun valido motivo per restare anonimi” e il "blog è essenzialmente un'attività pubblica e non privata". Lo ha stabilito un giudice della Corte Suprema britannica rifiutando di proteggere l'identità segreta di NightJack, in realtà un poliziotto che raccontava nel suo blog dettagli dei casi cui stava lavorando, distribuiva scoop che nessun giornale aveva, ironizzava su colleghi e politici, e ogni tanto rendeva pubblici fatti imbarazzanti. Era riuscito a riscuotere un notevole successo fino a vincere il premio Orwell lo scorso aprile. Quando un giornalista del Times scoprì la vera identità di NightJack, questi - ovvero Richard Horton - s'appellò alla magistratura. Il risultato fu molto deludente per il blogger poliziotto, costretto a chiudere il blog, affrontare una procedura disciplinare e una multa.
In Italia il codice di deontologia sulla privacy nell'esercizio dell'attività giornalistica del 1998, stabilisce che i giornalisti devono rendere nota la propria identità, ma solo i giornalisti di professione non un comune blogger. A mio avviso deve essere una scelta che spetta unicamente ad ogni blogger se palesarsi ai suoi lettori, come ho fatto io, oppure rimanere nell'anonimato. Molti blogger anonimi sono stati fondamentali per l'informazione, ricordo durante la seconda guerra del Golfo i warblog tenuti da soldati e ufficiali dell'esercito americano.
Che ne pensate, meglio anonimi o pubblici? Considerate giusto che la legge possa obbligare un blogger anonimo a rendersi pubblico?


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