mercoledì 17 giugno 2009

Twitter, mezzo fondamentale per la libertà di parola




«Al momento Twitter è la nostra UNICA possibilità per raccontare quello che succede in Iran. Per favore, non interrompete il servizio». Così ha scritto Mirhossein Mousavi, alle 16.06 di lunedì 15 giugno nella sua pagina personale di Twitter. E prontamente Twitter, sotto consiglio del governo USA, ha fatto slittare le operazioni di manutenzione di qualche ora più tardi alle 2 del mattino circa ora iraniana.
In un paese dove le elezioni sono state viziate da pesanti brogli e il governo ha calato un pesante manto di censura su tutti i mass media, i social network - in particolare Twitter - stanno giocando un ruolo fondamentale nel continuare a fornire informazione su quanto accade. Analoga situazione si era verificata in Cina per il ventennale dalla protesta di piazza Tienanmen (trattata nel mio post "Il dragone rosso non digerisce la rete").
La rete, nata come mezzo di comunicazione in caso di attacco nucleare, sta svolgendo al meglio il suo compito. Potrebbe risultare - sta risultando - vitale per la democrazia e per una rivoluzione democratica. Nessun altro mezzo di comunicazione riesce ad essere così libero e strategico, scavalcando la censura.
Quanti di voi sono iscritti e utilizzano regolarmente un social network? Io ho un account su Facebook da circa 9 mesi con alti e bassi (a volte ci sto a dietro, altre volte lo abbandono). Notizie come queste mi spronano a farne un utilizzo serio e continuo pensando al suo forte potere comunicativo.

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