Gli investimenti pubblicitari su internet nel primo trimestre del 2009 hanno registrato un brusco calo, del 5%, rispetto all'anno precedente. La pubblicità è la prima forma di introiti dei giornali online, e la sua diminuzione va a pesare sulla crisi delle vendite dei quotidiani. Gli editori non sapendo più come evitare le perdite nel settore cercano nuove soluzioni, una delle quali è la discussa introduzione di un costo per usufruire dei giornali online o almeno di alcune loro parti . Avevo già segnalato in merito le opinioni di Rupert Murdoch nel post "Giornali online a pagamento?", e delle sostanziali differenze tra i giornali americani e quelli europei, ma se gli investimenti pubblicitari non torneranno presto a salire è probabile che molte informazioni ed opinioni che siamo abituati a leggere gratuitamente ce le ritroveremo a pagamento.
martedì 9 giugno 2009
Investimenti pubblicitari a picco
Gli investimenti pubblicitari su internet nel primo trimestre del 2009 hanno registrato un brusco calo, del 5%, rispetto all'anno precedente. La pubblicità è la prima forma di introiti dei giornali online, e la sua diminuzione va a pesare sulla crisi delle vendite dei quotidiani. Gli editori non sapendo più come evitare le perdite nel settore cercano nuove soluzioni, una delle quali è la discussa introduzione di un costo per usufruire dei giornali online o almeno di alcune loro parti . Avevo già segnalato in merito le opinioni di Rupert Murdoch nel post "Giornali online a pagamento?", e delle sostanziali differenze tra i giornali americani e quelli europei, ma se gli investimenti pubblicitari non torneranno presto a salire è probabile che molte informazioni ed opinioni che siamo abituati a leggere gratuitamente ce le ritroveremo a pagamento.
Pubblicato da Alan Vaia alle 15:39
Etichette: giornali online, Giornalismo, pubblicità
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commenti:
Se non sbaglio Murdoch ha introdotto il modello a pagamento per il Wall street journal e ritiene sia utile estenderlo...il problema è che i quotidiani online hanno adottato fin da subito la formula del tutto gratuito ed è impensabile far pagare per qualcosa che fino al giorno prima era disponibile gratuitamente.
Posta un commento